Intervista a valeria ferrarese

Le allergie da puntura: a como un'assocazione aiuta chi ne soffre

"Ali Allergici Imenotteri": tutela e sensibilizzazione su un tema che interessa circa il 3% della popolazione

Un grande amore per gli animali, nonostante l'evidente incompatibilità. O almeno con alcuni di loro, gli imenotteri in particolare. Questo è quello che traspare dalle parole di Valeria Ferrarese, segretaria dell'associazione "Ali Allergici Imenotteri". «La nostra organizzazione di volontariato ha lo scopo di promuovere la possibilità di cura di una allergia che interessa il 3% della popolazione generale, allergia che è provocata dalla puntura di alcuni imenotteri presenti in Italia: api, vespe e calabroni. Infatti alcuni soggetti, dopo pochi minuti dalla loro puntura, presenta reazione generalizzate spesso gravi e con pericolo di vita» dice Valeria, che ha sperimentato queste reazioni gravi sulla propria pelle.

La svolta è avvenuta nella vita di Valeria dopo una puntura di una piccola vespa di terra. «Dopo un primo momento in cui tutto sembrava sotto controllo, ho addirittura perso conoscenza. Per fortuna mio marito era con me ed ha allertato i soccorsi, che mi hanno risvegliata e tenuto sotto osservazione per qualche ora, prima di dimettermi consigliandomi anche di seguire un percorso di immunoterapia specifica».

I sintomi dopo puntura di ape, vespa o calabrone possono essere di diversa gravità e devono essere ben monitorati: si va dalla reazione locale estesa in sede di puntura fino all'orticaria, dalla mancanza del respiro al gonfiore in gola e in alcuni casi anche alla perdita della coscienza cioè shock anafilattico. «Dopo aver seguito questa terapia per diverso tempo, pensando di essere comunque tutelata, l'ho sospesa con leggerezza. Ma non avevo certamente previsto un'altra puntura di vespa, che mi ha causato uno shock ancora più forte che mi ha tenuto senza coscienza per diverse ore. Anche in questo caso, la prontezza di mio marito, l'intervento dei soccorsi e un po' di fortuna mi hanno salvato la vita. Il secondo episodio è stato più grave e mi è valso un ricovero ospedaliero, anche perché al mio stato di incoscienza si è aggiunta l'assenza di ossigeno per diversi minuti, per fortuna senza conseguenze permanenti. Certo è che non abbandonerò più l'immunoterapia. Ci tengo però a sottolineare che non tutti si devono sottoporre a questo trattamento, l'importante è monitorare i sintomi e rivolgersi ai medici».

L'associazione "Ali Allergici Imenotteri" si propone quindi di sensibilizzare sulla possibilità di risoluzione di un evento che a volte può essere drammatico indicando il centro di Allergologia specializzato nella allergia al veleno degli imenotteri a cui rivolgersi. Sarà poi compito dello specialista del centro sottoporre il paziente a test diagnostici per individuare l'insetto responsabile e delineare il grado di rischio di reazione alle successive puntura proponendo o meno l'immunoterapia specifica, eventualmente fornendo al pazienta una siringa di adrenalina autoiniettabile (farmaco salvavita) e di altri farmaci antiallergici.

A Como all'ASST Lariana è attivo un centro di eccellenza, con referente la dott.ssa Marina Mauro, che si occupa di allergie al veleno di imenotteri a cui afferiscono pazienti non solo da Como fino all'alto lago ma anche da Varese, Monza Brianza, Lecco, Bergamo. Ogni anno iniziano l'immunoterapia specifica (detta comunemente vaccino) per veleni di api, vespe o calabroni circa 40-50 nuovi pazienti. Il laboratorio analisi dell'ASST Lariana è in grado di eseguire test all'avanguardia per identificare il veleno responsabile della reazione allergica e quindi consentire allo specialista allergologo di prescrivere il vaccino corretto.